giovedì 16 ottobre 2008
Caso Alitalia, 'Meglio falliti che in mano a questi banditi'
La cordata raggruppata dall'Ad di Intesa Sanpaolo Corrado Passera comunicò a Letta quello che poco dopo fu lanciato dalle agenzie di stampa: Cai non vedeva le condizioni per proseguire la trattativa. La decisione di Cai di far saltare il tavolo di trattative in corso per il futuro di Alitalia fu probabilmente una mossa per forzare la mano ai sindacati e passare la patata bollente delle responsabilità di un eventuale fallimento nel loro campo. Questo almeno stando a quanto spiegarono alcune fonti aggiungendo che Cai prese atto della mancanza di condizioni per proseguire le trattative dopo che alcuni rappresentanti sindacali avevano ipotizzato la possibilità di una contro proposta.Indicativo il fatto che un portavoce di Cai nella dichiarazione che ha sancito l'interruzione delle trattative aggiunse: "evidentemente non ci si rende conto della drammatica situazione di Alitalia e della necessità di profonda discontinuità rispetto al passato che il piano di salvataggio richiede".Applausi e cori del tipo: "Meglio falliti che in mano a questi banditi", intonati poco dopo la notizia del ritiro della trattaiva, indignarono mezza Italia.La categoria più critica fu proprio quella dei piloti che non accettava non solo la diminuzione dello stipendio ma l'aumento delle ore di volo, nascondendosi dietro la clausola dell'esubero. Il problema Alitalia non solo rimane ancora irrisolto ma dietro potrebbe esistere un problema ben più grave: le emittenti nazionali hanno lanciato la notizia del fallimento di quella considerata da anni l'azienda italiana per eccellenza con un buco di cassa da milioni e milioni di euro quando oramai era troppo tardi. Questo induce a pensare che lo zampino del Governo, ovviamente, non viene a mancare. Pochi infatti sanno che la politica nel caso Alitalia non dovrebbe entrarci. Esiste infatti una commissione straordinaria per le imprese in fallimento che rimette le decisioni a riguardo in mano ad un giudice. Con il commissariamento, Alitalia è stata salvata dal fallimento è una falsa dicitura perchè il commissariamento, cioè l’apertura della procedura di amministrazione straordinaria con la nomina di un commissario, è il fallimento della grande impresa (200 dipendenti e oltre), quando è insolvente. Questa è la legge, con varie modifiche, sin dal lontano 1979. Anche senza il recente decreto-legge, dunque, Alitalia sarebbe stata “commissariata”.
La legge prevede che in questi casi l’attività d’impresa venga proseguita, cioè che gli aerei vengano fatti volare. A parte il controllo politico, non c’è comunque grande differenza fra amministrazione straordinaria e fallimento. Effetto normale di entrambe è:la protezione del patrimonio dell’impresa dalle azioni di recupero dei creditori;la prededuzione (o “superpriorità”), rispetto a tutti gli altri creditori delle spese sostenute dopo la sua apertura e il pagamento dei creditori, alla pari fra loro (salvo ipoteche o altri titoli di preferenza), con tutto l’attivo che si è riusciti a realizzare.La comunicazione è un dato importante venuto a mancare nell'arco del tempo e concretizzatasi quando oramai era troppo tardi. Scelta fatta per non allarmare o indignare l'opinione pubblica. Il video ritrae un momento fondamentale della vicenda e dimostra come, probabilmente, la maggior parte dei dipendenti Alitalia non fosse a conoscenza di quali ipotesi possibili per il salavataggio dell'azienda ci fossero dietro quella trattaiva fallita. Fatto sta che l'azienda italiana, attualmente, rimane ancora allo sbaraglio. Un video semplice che non meriterebbe neanche commenti. Un ulteriore schiaffo alla disoccupazione da parte di chi, considerato 'alta categoria', non accetta modifiche al proprio contratto di lavoro.
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