
La Croce Rossa internazionale (Cicr) ha accusato le forze israeliane a di avere ritardato l'accesso ai feriti in un quartiere di Gaza, tra cui quattro bambini che per quattro giorni sono rimasti in casa senza cibo e acqua accanto al cadavere della madre. Il Cicr sostiene che le forze dello stato ebraico rallentano i soccorsi e impediscono alle ambulanze di evacuare i feriti dalle zone colpite. L'organizzazione ha chiesto che agli operatori della Mezzaluna Rossa palestinese venga permesso di fare il loro lavoro. «Quanto è accaduto è semplicemente scioccante», ha detto il responsabile del Cicr in Israele, Pierre Wettach. Le aumbulanze, ha aggiunto, sono state autorizzate a intervenire solo mercoledi, ossia quattro giorni dopo l'inizio dell'offensiva terrestre. «I militari israeliani dovevano sapere bene qual'era la situazione ma non hanno fatto niente per soccorrere i feriti», ha proseguito Wettach. In un comunicato diffuso oggi a Ginevra, il Cicr sostiene che «in questa circostanza gli israeliani non hanno fatto fronte ai loro obblighi in base al diritto umanitario internazionale.
Intanto è salito a 763 il numero dei palestinesi che sono stati uccisi dall'inizio dell'offensiva israeliana nella striscia di Gaza, secondo il responsabile dei servizi di pronto soccorso palestinesi nell'area, Muawiya Hassanein. I feriti sono 3.120.Dati e Informazioni: Il Messaggero.
