martedì 7 luglio 2009

Addio Michael...Le luci del tuo palco si sono spente ma la tua stella brillerà per sempre..


Smentita la notizia della sepoltura a Neverland. Sarà battaglia per la custodia di Prince Michael, Paris e Prince Michael II. Per il 'Sun' il cantante pesava solo 51 chili e il suo corpo era martoriato dalle punture di antidolorifici, ma il sito 'Tmz' ribatte: "Non è vero"

E' morto Michael Jackson. Mezza Harlem in strada lo ricorda ballando
Michael Jackson, una carriera lunga una vita
Filippine: 1500 detenuti ballano 'Thriller' in omaggio a Michael Jakson
Il cardiologo nega l'uso del Demerol
L'ex 'tata': "Faceva lavande gastriche"
"In corso una seconda autopsia"
Forse commemorazione pubblica
Michael, iniezione fatale: è caccia al medico
Los Angeles, 29 giugno 2009 - La madre di Michael Jackson, Katherine, ha presentato richiesta per l’affidamento dei tre figli del Re del pop, morto giovedì scorso. Per ora un tribunale di Los Angeles ha concesso la custodia temporanea alla donna che dovrà essere confermata lunedì prossimo in un’udienza in tribunale, ha riferito il sito Tmz. La prima udienza per l’affidamento è invece in programma il 3 agosto.
Nella richiesta di affidamento, secondo Tmz, si mette in evidenza che i bambini "non hanno alcun rapporto con la loro madre biologica" mentre hanno un "rapporto lungo e consolidato" con la nonna Katherine.
Tuttavia, si preannuncia una battaglia legale per la custodia di Prince Michael, 12 anni, Paris, 11, e Prince Michael II, 7. La madre dei due figli maggiori è l’ex moglie di Jackson, Debbie Rowe, mentre il più piccolo è nato nel 2002 da una madre surrogata, la cui identità non è mai stata resa pubblica.
Secondo gli esperti di diritto di famiglia, la Rowe avrebbe molte possibilità di ottenere la custodia dei suoi figli, essendo l’unico parente biologico ancora in vita. "I tribunali tendono a favorire i legami biologici", ha spiegato l’avvocato Fed Silberberg, che rappresentò O.J Simpson nella causa di affidamento contro i genitori dell’ex moglie Nicole, dopo che venne accusato e poi assolto per l’omicidio della donna avvenuto nel 1994.
Dalla morte del cantante, i bambini sono accuditi dalla nonna Katherine nella sua casa di Encino, nei dintorni di Los Angeles. Il padre della pop star, domenica sera, aveva riferito all’emittente americana di essere certo che la Corte concederà ai nonni la custodia dei tre nipotini.

I FUNERALI
Il padre del 're del pop’, Joe Jackson, ha spiegato che la famiglia attende i i risultati della seconda autopsia per organizzare i funerali. Joe Jackson ha smentito che suo figlio sarà sepolto nel ranch di Neverland. “Questo non è vero”, ha spiegato. Ha inoltre detto che i figli di Michael Jackson stanno bene e sono in compagnia di altri bambini. Il reverendo Al Sharpton, attivista per i diritti civili che ha trascorso la mattinata con la famiglia Jacksons, ha spiegato che la valutazione su come celebrare l’eredità di una star del genere deve essere effettuata molto accuratamente. Si prevede l'arrivo di circa un milione di persone ma solo 20.000 potranno partecipare.
IL RACCONTO DEL MEDICO
Il cuore di Jackson batteva ancora, seppure in modo flebile, quando la pop star è stata trovata dal suo medico personale Conrad Murray agonizzante sul suo letto: è quanto ha riferito l’avvocato Edward Chernoff all’Associated Press, precisando che Murray non ha mai prescritto o fornito a Jackson medicinali come il Damerol o l’OxyContin. “Lo ha trovato nel suo letto, non respirava. Ma il corpo di Jackson era ancora caldo e il cuore batteva”, ha spiegato il legale.
Il primo intervento del dottor Murrey, secondo l’avvocato, sarebbe stato quello di praticare il Cpr, il massaggio cardiaco. “E’ un medico esperto, sa come si agisce in questi casi”. Ma Murray “non ha mai somministrato Damerol oppure OxyContin. Mai, e comunque, certamente, non in quel giorno”, ha aggiunto.
Proprio per fare luce sulle circostanze che hanno portato Michael Jackson alla morte, ieri le autorità investigative hanno ascoltato per tre ore il medico personale della pop star, il cardiologo Conrad Murray.
Nel suo colloquio con la polizia, il dottore “ha collaborato per definire le circostanze della morte e per chiarire alcune incongruenze”, ha spiegato la portavoce del medico. “Gli investigatori hanno detto che il medico non è in alcun modo un sospetto ed è considerato un testimone della tragedia”.
Nel comunicato si afferma che Murray è sempre rimasto a Los Angeles dal giorno della morte di Michael Jackson e vi rimarrà fin quando la sua presenza sarà necessaria.


La causa della morte della popstar rimane un mistero: da cosa è dipeso l’arresto cardiaco? La famiglia ha accusato il medico curante di averlo imbottito di farmaci e ieri la ‘tata’ dei suoi tre figli, Grace Rwaramba, 42 anni, di origini ruandesi, ha rivelato a The Times di aver effettuato più volte delle lavande gastriche a Jackson per rimuovere pericolosi mix di medicinali che aveva assunto. L’ipotesi di un’overdose resta in sospeso mentre si attendono i risultati delle analisi tossicologiche; ieri sul corpo del cantante per volere della famiglia è stata effettuata una seconda autopsia.
IL PRESUNTO TESTAMENTO
Nella sua prima apparizione in pubblico dopo la morte del fratello, in occasione della consegna dei Bet Awards, Janet Jackson ha voluto ringraziare tutti i fan per le manifestazioni di affetto e di sostegno. “Tutta la mia famiglia avrebbe voluto essere qui stasera. Ma è troppo doloroso, così sono stata delegata a rappresentarla”, ha commentato.
Il padre di Michael Jackson, in un’intervista televisiva su Fox News, si è detto convinto del fatto che la morte del figlio non è stata provocata dallo stress dei concerti in calendario.
Nel frattempo, nulla ancora si sa sull'esistenza di un presunto testamento della star del pop. "Si parla dell'esistenza di un testamento e noi stiamo cercando di verificare la notizia. Ma al momento non ci è stato presentato alcun documento", ha detto l'avvocato della famiglia.
PRIMI RISULTATI DELL'AUTOSPIA
Nello stomaco di Michael Jackson non è stata trovata alcuna traccia di cibo. Il re del pop aveva ingerito solo una grande quantità di pillole che saranno sottoposte agli esami tossicologici. Sono le prime indiscrezioni, anticipate dal "Sun", sui risultati dell’autopsia effettuata sul corpo del cantante. Jacko era ridotto a uno scheletro, con fianchi, cosce e spalle martoriati dalle ferite degli aghi causate dagli analgesici che si iniettava per tre volte al giorno. Al momento della sua morte Jackson, alto un metro e 77, pesava appena 51 chili.
Sul corpo ci sono anche le cicatrici delle 13 operazioni di chirurgia estetica a cui il cantante si è sottoposto negli ultimi anni. Jackson aveva perso quasi tutti i capelli e al momento della morte indossava una parrucca. La parte di cuoio capelluto sopra il suo orecchio sinistro era completamente calva, in seguito ad un incidente avvenuto durante la registrazione di uno spot per la Pepsi, quando i capelli del cantante presero fuoco.

Nel tentativo di salvargli la vita, praticando un massaggio cardiaco, i soccorritori gli hanno rotto alcune costole, ma sono stati riscontrati anche lividi sulle ginocchia e sulle spalle, al momento inspiegabili. Ulteriori lesioni sono state riscontrate a causa dei tubi inseriti nel tentativo di rianimarlo. Vicino al suo cuore sono stati ritrovati anche quattro fori di aghi abbastanza spessi, probabilmente utilizzati per iniettargli l’adrenalina necessaria a far ripartire il battito. Sabato scorsso in una località segreta è stata eseguita una seconda autopsia, chiesta dalla famiglia Jackson.
Indiscrezioni che, però, sarebbero false secondo quanto sostiene il sito Tmz, che è stato finora il più attendibile nel fornire notizie collegate alla morte del Re del Pop.


TANTE DOMANDE IRRISOLTE
"Michael Jackson potrebbe essere morto per cause naturali, ma solo se possono essere chiamate naturali le sue condizioni culminate nello stress di un impegno che non sarebbe mai stato in grado di portare a termine". È quanto scrive ‘la Stampa', ricostruendo la vicenda Michael Jackson così come proposta su ‘MailOnline' da Ian Halperin, il giornalista che segue da anni i travagli di Jackson e che aveva scritto "Non poteva cantare. Certi giorni non riusciva a parlare. Non ballava più. A Londra si profilava un disastro, e secondo l’opinione di gente della sua cerchia - riporta il quotidiano citando le parole di Halperin - Michael aveva propositi suicidi". "Del resto, una settimana fa, a Jackson - scrive ‘la Stampa'- sfuggì un ‘Meglio che io muoia, sono finito'".

Jackson soffriva infatti della mancanza di Aat, una proteina che protegge i polmoni. Contro di lui "avrebbe giocato fin dalla nascita pure una situazione genetica negativa. Una fonte vicina al cantante - scrive il quotidiano - ha rilevato che soffriva della deficienza genetica di una proteina, la alfa1-antitripsina (Aat), che viene prodotta nel fegato. Il ruolo principale dell’Aat è di proteggere i polmoni. Jackson, tra i tanti farmaci ha ricevuto iniezioni regolari di Aat per anni, mantenendo una vita quasi regolare: ma le maschere respiratorie che hanno accompagnato l’immagine per tanto tempo, e in certi periodi l’uso della sedia a rotelle per spostarsi, sarebbero la prova di queste difficoltà polmonari crescenti".


"Jackson e la sua cerchia sapevano dell’estrema precarietà dell’impresa londinese, quindi - prosegue il quotidiano -. Non a caso alla star era stato fatto credere in un primo tempo che le serate sarebbero state 10 e non 50". La verità sulla fine di Michael Jackson la si avrà con i risultati delle due autopsie, l’ufficiale e la privata, voluta da familiari e amici

Per SFATARE UNA LEGGENDA: MICHAEL SOFFRIVA DI VITILIGGINE: MALATTIA DELLA PELLA CHE PORTA ALLA CONTINUA PERDITA DI MELANINA, PER INTENDERCI LA SOSTANZA CHE CI FA ABBRONZARE. INIZIò A MANIFESTARSI NELL'84 E PER QUESTO DECISE DI DIVENTARE TUTTO BIANCO.


Fonte: Quotidiano.net

giovedì 26 febbraio 2009

Usa, nozze tra bimbi leucemici di 9 e 7 anni


Fa discutere l'America la storia di due bimbi: nove anni lei, sette lui, si sono vestiti da sposi e scambiati gli anelli nuziali in una cerimonia organizzata da "Make a Wish Foundation", l'organizzazione che esaudisce gli ultimi desideri di bambini in fin di vita. La piccola è malata di leucemia e ha poche settimane di vita. I genitori hanno approvato il matrimonio in cui i due si sono impegnati da essere amici per sempre.
La "coppia" si è conosciuta in ospedale a una festa di Halloween mentre era in cura al Center for Cancer and Blood Disorders di Dallas. Lei ha chiesto un matrimonio in piena regola, con i fiori, 150 invitanti, un officiante. Le nozze, ovviamente, non hanno valore legale e tuttavia l'iniziativa ha attirato l'interesse dei media: "Fino a che il desiderio è ragionevole e non è qualcosa di estremamente controverso diamo luce verde", ha dichiarato Brent Goodrich, portavoce di "Make a Wish".
La bambina "voleva fare una festa per ringraziare tutte le persone che erano state gentili con lei. Sposarsi era il suo sogno: ecco perché abbiamo pensato al matrimonio", ha detto Shonda Schaeffer, direttrice della fondazione Gravepine Relief and Community Exchange Clinic che ha raccolto fondi per aiutare la famiglia della ragazzina.
"Make a Wish" esaudisce praticamente ogni desiderio di piccoli malati terminali: di solito però le richieste sono più comuni. Alcuni bambini hanno chiesto un cagnolino, un cavallo, l'autografo di un personaggio famoso. Non è la prima volta che l'organizzazione ha organizzato un matrimonio: nel 2006 Nicole Hastings, 17 anni di Cleveland, aveva chiesto una cerimonia di "impegno reciproco" con il fidanzato. Anche in quell'occasione non furono scambiati documenti legali.

Notizia presa e riportata per intero dal sito www.tgcom.it

mercoledì 11 febbraio 2009

Mentana e Matrix? Divorzio da Mediaset



Riporto un articolo rilevato dal sito Panorama.it poichè penso che sia preciso,ricco e soprattutto ...



Atmosfera tesa a Canale 5. Enrico Mentana si è dimesso da direttore editoriale dopo la decisione dell’azienda di non mandare in prima serata la puntata di Matrix dedicata a Eluana Englaro. L’azienda ha accettato. E la trasmissione è stata sospesa da stasera. I giornalisti del Tg5 e di Videonews, in una nota, hanno espresso “la loro solidarietà ai colleghi e alla redazione tutta di Matrix“: hanno proclamato da subito lo stato di agitazione e una giornata di sciopero per martedì 17 febbraio.
Ma la tensione non accenna a diminuire. Mediaset “non ha cacciato nessuno”, è Enrico Mentana “che si è messo fuori dall’azienda rompendo pubblicamente e platealmente il rapporto fiduciario” dice Mauro Crippa, direttore generale per l’informazione del gruppo di Cologno monzese. E continua: “Valuteremo nei prossimi giorni le modalità di prosecuzione dell’esperienza di Matrix. Un editore ha il dovere di tenere in vita i propri marchi anche al di là delle vicende personali”. Qualcuno già guarda al futuro, come il senatore Riccardo Villari (Gruppo Misto): annuncia che si farà “promotore di un appello pubblico perché il servizio pubblico non si lasci sfuggire l’occasione di ‘rubare’ Enrico Mentana a Mediaset”.
E gli anchorman di punta degli altri canali, cosa ne pensano? Bruno Vespa, ieri sera, era in onda con Porta a Porta. ‘’Capisco la logica inter-rete di Mediaset” dice l’anchorman di Rai Uno “ma è anche normale che possa non essere compresa da un cavallo di razza lasciato nella stalla al momento della corsa, come era ieri sera Enrico Mentana”. Giovanni Floris, conduttore di Ballarò, commenta: “Mentana è un grande giornalista ed è la storia di Mediaset. Sarebbe un grande errore per Mediaset lasciarlo andare via”.
Gad Lerner si affida al blog per riflettere sulla vicenda: “Nel suo ‘post’ Lerner ribadisce la sua ‘piena solidarietà a Enrico Mentana che ha compiuto una scelta netta, chiara, dignitosa. La fretta con cui Mediaset ha accolto le sue dimissioni, estendendole dalla direzione editoriale alla soppressione di Matrix (sospensione secondo la nota ufficiale Mediaset, ndr) non fa onore a quell’azienda che deve moltissimo a Mentana. L’ottusità purtroppo miete sempre più vittime nel sistema televisivo italiano”.
Non è la prima volta che la programmazione della tv commerciale non viene modificata in presenza di fatti eclatanti. Circostanza che in alcune occasioni si è peraltro verificata anche con la televisione di Stato. Una delle poche volte in cui c’è stata un’incidenza sui palinsesti è stato l’attentato alle Torri Gemelle. Oppure, nel 2003: in contrasto con le regole di Grande Fratello, nel marzo 2003 la guerra in Iraq irrompe nella casa blindata del reality. I ragazzi sono informati dell’attacco anglo-americano all’Iraq con un filmato registrato appositamente da Cesara Buonamici.
Nell’Italia sconvolta dalla strage di Capaci, il 23 maggio 1992, Fabrizio Frizzi e Milly Carlucci conducono insieme Scommettiamo che sull’ammiraglia Rai. La messa in onda viene giudicata inopportuna da molti, fra cui lo stesso Frizzi che dice: “Mi sono vergognato e mi critico come cittadino ma l’azienda mi ha comunicato che il programma doveva andare in onda comunque”.
Da Panorama.It

Ciao Eluana!

venerdì 6 febbraio 2009

Approvato il decreto per salvare L'Engraro, ignorato Napolitano

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, secondo quanto apprende l'Agi, da fonti parlamentari della maggioranza, ha inviato una lettera al governo spiegando le motivazioni per cui ritiene ancora non attuabile la strada del decreto legge sulla vicenda di Eluana Englaro.
Sempre secondo quanto si apprende il premier Silvio Berlusconi ancora questa mattina avrebbe manifestato l'intenzione di intervenire con un decreto. La nuova bozza - riformulata dal ministero del Welfare e contenente i rilievi del costituzionalista Onida - sarebbe stata sottoposta al vaglio del Colle.
La Presidenza della Repubblica - riferiscono ancora le stesse fonti - avrebbe chiesto tempo per verificare il contenuto del decreto invitando l'esecutivo a discutere
della vicenda soltanto nella parte finale del Consiglio dei Ministri. Poi la missiva e quindi il parere negativo.
RaiNews24





Dopo una lunga discussione il Consiglio dei ministri dà il via libera al decreto che dovrebbe sospendere la procedura d'interruzione dell'alimentazione della donna

martedì 20 gennaio 2009

Obama, da oggi il 44esimo presidente degli Stati Uniti

Washington, 20 gennaio 2009: "Io, Barack Hussein Obama, giuro solennemente che eserciterò lealmente l'incarico di presidente degli Stati Uniti ed eserciterò le mie capacità al massimo per preservare, proteggere e difendere la Costituzione degli Stati Uniti". Con questa frase, che nella Costituzione non prevede il "so help me God" con cui tradizionalmente chiudono i presidenti, Barack Obama ha giurato come 44esimo presidente degli Stati Uniti di America.

sabato 17 gennaio 2009

Arrestato Setola, I Casalesi perdono un altra punta di lancia


La notizia ha fato il tam tam di giornali, radio e tv ma le parole sono le stesse: arrestato il super latitante Seola. I carabinieri lo hanno scovato a Mignano Monte Lungo, ai confine delle province di Frosinone e Caserta. L'umo era riuscito a sfuggire soli due giorni prima ai militari, a Trentola Ducenta, attraverso le fognature e dopo aver rubato una macchina ad una giovane donna si era dato nuovamente alla fuga. Nel corso dell'operazione è stato trovato anche un kalashikov e altre armi e beni per 10 milioni sono stati sequestrati. I militari della Guardia di Finanza di Marcianise, su disposizione della Direzionistrettuale Antimafia di Napoli, hanno anche scoperto che la cosca capeggiata dall'ex latitante era proprietaria di appartamenti, conti correnti bancari e auto. "Un colpo durissimo inferto alla camorra», ha scritto in una nota il ministro dell'Interno Roberto Maroni, commentando l'operazione dei carabinieri, per la quale ha espresso «grandissima soddisfazione».

Il Clan dei Casalesi ora sarebbe di nuovo allo sbaraglio e non si esclude una lotta interna per avere il potere della cosca...


La camorra non perdona è un motto agitato per anni...ma a quanto pare da oggi...neanche la GIUSTIZIA!

giovedì 8 gennaio 2009

Stop agli aiuti Onu 'nella terra di nessuno'

L'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite preposta agli aiuti ai palestinesi, ha annunciato la sospensione delle sue attività umanitarie nella Striscia di Gaza dopo che soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro un suo convoglio umanitario uccidendo due autisti palestinesi. Intanto il conflitto si estende. Razzi dal sud del Libano verso Israele. E l'esercito di Tel Aviv risponde e spara. Dopo la breve tregua di ieri l'esercito israeliano ha intensificato l'offensiva con raid aerei su Rafah, nel sud della Striscia, contro un'abitazione e un presunto tunnel per il contrabbando di armi nei pressi del confine con l'Egitto. Negli scontri nel centro-sud della Striscia un ufficiale israeliano è stato ucciso e un soldato è stato ferito. Falso allarme questa mattina per il lancio di nuovi razzi dal sud del Libano: secondo Israele si è trattato di aerei che avevano superato il muro del suono.
La Croce Rossa internazionale (Cicr) ha accusato le forze israeliane a di avere ritardato l'accesso ai feriti in un quartiere di Gaza, tra cui quattro bambini che per quattro giorni sono rimasti in casa senza cibo e acqua accanto al cadavere della madre. Il Cicr sostiene che le forze dello stato ebraico rallentano i soccorsi e impediscono alle ambulanze di evacuare i feriti dalle zone colpite. L'organizzazione ha chiesto che agli operatori della Mezzaluna Rossa palestinese venga permesso di fare il loro lavoro. «Quanto è accaduto è semplicemente scioccante», ha detto il responsabile del Cicr in Israele, Pierre Wettach. Le aumbulanze, ha aggiunto, sono state autorizzate a intervenire solo mercoledi, ossia quattro giorni dopo l'inizio dell'offensiva terrestre. «I militari israeliani dovevano sapere bene qual'era la situazione ma non hanno fatto niente per soccorrere i feriti», ha proseguito Wettach. In un comunicato diffuso oggi a Ginevra, il Cicr sostiene che «in questa circostanza gli israeliani non hanno fatto fronte ai loro obblighi in base al diritto umanitario internazionale.
Intanto è salito a 763 il numero dei palestinesi che sono stati uccisi dall'inizio dell'offensiva israeliana nella striscia di Gaza, secondo il responsabile dei servizi di pronto soccorso palestinesi nell'area, Muawiya Hassanein. I feriti sono 3.120.Dati e Informazioni: Il Messaggero.