sabato 29 novembre 2008

Nati Digitali, Avi 2.0 e Digital Divide. Il collasso del contesto

AVI ( Audio Video Interleave), il contenitore multimediale realizzato dalla Microsoft nel ’92 come formato standard di video per sistema operativo di windows, nel ’96 è stato integrato in un set di estensioni sviluppate da Matrox Open Dml, tramutandosi in quello che viene definito oggi Avi 2.0. Da quì è partita ieri la lunga conferenza dal titolo 'Nati Digitali' che ha visto alternarsi protagonisti ed esperti del settore in lunghe conversazioni e dibattiti. Particolare attenzione per il 'Digital Divise' che,secondo l'indicatore del Divario Digitale incluso nel «Globalization Index», il Nord America padroneggia Internet cinque volte più dell'Europa Occidentale con oltre il 60% dei cittadini connessi alla Rete, superato esclusivamente dalla Scandinavia. Non si tratta solo di una superiorità dedotta dalla percentuale di popolazione che ha occasione di navigare ma è un dato che tiene conto del numero di siti, di server e fornitori di collegamenti a Internet e quindi del grado di padronanza attiva del paese in questi settori. La rete è diventata parte integrante dell'economia statunitense. La new economy infatti impiega oltre tre milioni di lavoratori ed ha un tasso di crescita maggiore rispetto all'economia tradizionale nel suo complesso. Diverse imprese americane attive nei settori strategici delle nuove tecnologie hanno rinforzato sistematicamente la loro posizione dominante, contribuendo, in questo modo, a rinvigorire il processo di colonizzazione culturale che gli USA hanno iniziato ancora negli anni 50. Il tema del divario digitale è così entrato prepotentemente tra le priorità di organizzazioni internazionali, governi ed aziende multinazionali. Analizzata anche la Democratizzazione dei media, dove in analisi è stato preso un video amatoriale di una casalinga che iniziava con l'ironica frase: "Viviamo in una spelonca di ladri..."; frase che indica la dimensione spesso incontrallata di internet . E' qui che uno dei professori più noti del Kansans, Wesh ha parlato di collasso del contesto, di distortura della realtà dovuta ad avanzate tecniche di doppiaggio video e audio. Una nuova forma di interazione che spesso sfugge ad ogni forma di controllo, ma che per la nuove generazioni (nativi digitali) è la nuova forma di comunicazione ed interazione.


martedì 25 novembre 2008

Sandro, una bella vita e...l'altra sinistra


"Che bella vita, Sandro", "Se ne va una persona vera"...così titolavano la scomparsa del giornalista Curzi le maggiori testate giornalistiche a sottolineare la personalità di un Uomo che ha dato tanto all'Italia. Un fiume di gente comune e rappresentati dela politica, amici e parenti hanno affollato la Protocamera del Campidoglio per dare l'ultimo saluto a Sandro. Una penna d'oro e un'intelligenza acuta e spigliata lo hanno accompagnato nella lotta ai suoi ideali e alle proprie ideologie. A tredici anni entra in contatto con gruppi della Resistenza antifascista capeggiati da Alfredo Reichlin insieme a Citto Maselli, i fratelli Aggeo e Arminio Ravioli. Il suo primo articolo è sull'"Unità clandestina" per raccontare l’assassinio di uno studente da parte di fascisti repubblichini, da lì la sua lunga carriera fino a giungere nel 1975 alla Rai attraverso un concorso per giornalisti di 'fama'. Il giornalismo e la politica le sue passioni che come pochi è riuscito a far combaciare in tutte le sue forme, evitando esaltazioni o pubblicità alla sua persona. Sandro, così lo ricordano tutti dopo aver letto per anni la sua firma su l'Unità. Rappresentava un'altra sinistra, quella combattuta e vissuta fino all'ultimo senza ripensamenti e che per il momento resta senza testimone passato. Si perchè Sandro era ineguagliabile. Sceso in piazza una settimana prima nonostante la malattia era felice, felice per quella vita tanto amata e consapevole che prima o poi avrebbe smesso di scrivere continuava a sorridere attaccato come non mai alla sua pipa. Ed è cosi che lo ricorderemo.Ciao Sandro!